Giovedì 12 Dicembre 2024 08:02

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  Alcune Poesie di Lilia Metalto    
                   
                   
       A Neve Donati che mi ha insegnato l'Amicizia      Questo libro è dedicato al mio Angelo e a tutti gli Angeli caduti sulla terra.        V'è un luogo nelle cave di marmo o pietra dove si accumulano i materiali di scarto. E' chiamato il ravaneto, dalla radice prelatina rava, che significa precipizio, frana. Nei labirinti della coscienza deve essersi formato quel luogo, dove da sempre scivolano frammenti di pensieri e sensazioni, dove giacciono parole alla rinfusa capaci forse di salvare una traccia di vita....    
                   
                   
    "Ma chi, se gridassi, mi udrebbe dalle schiere degli Angeli?
  e se anche un Angelo a un tratto
  mi stringesse al suo cuore: la sua essenza più forte
  mi farebbe morire......
  Degli Angeli ciascuno è tremendo" R.M.Rilke
 
             "Ein jeder Engel ist schrecklick "
         (Rilke)
   Dove e perchè il tuo Angelo, Isabella -
   - e così camuffato - in te si cela ?
   L' anima mia trasale -
   Tu enigma - tu sorella
   chi sei che mite ascolti
   e malcerta sorridi e mi rispondi ?
Ora ti prego - dimmi dimmi quando
gli incerti passi inoltri
della Vita nel buio labirinto
se il tuo Angelo incontri
lo irridi o l' ami ?
(-- o l' hai sfidato e vinto ?!)
          S. Vito ' 88
Prima che annotti
sull' Antelao - superba cattedrale -
da nuvole grandiose ricompare
un profilo solenne di profeta -
sullo scranno di pietra sta
fra le guglie assiso
ieratico
austero
- il braccio alto levato -
al pellegrino addita
il celeste Mistero -
  Bandita la memoria
   e bandita l' attesa
Si eterna di millenni la tua Vita -
   Cogli l' irripetibile Minuto !
Sul bugiardo quadrante
del Tempo (il grande assente !)
già balùgina l' Attimo - la sola
fragile eternità del tuo Presente -
    Angelo - ascolta :
il nodo è qui : la Vita che ti diedi
e che Tu vivi lieto
Tu che baratti con i tuoi sorrisi
il mio segreto -
   Nato con Te - per Te - questo dolore
che tu non saprai mai s' è tramutato
   in Canto innamorato
e si è fatto rugiada
il pianto inquieto -
   In fondo al petto - làmina di spada -
   zitto sta il mio segreto -
  Angelo - ascolta :
Che ai piccoli ex viventi
amici degli umani
non venga rifiutato in Paradiso
un angolo beato
io non so - ma lo spero -
   E spero mi sia dato all' altro mondo
   di rivedere il da me battezzato
"Occhi d' oro" felino vagabondo -
Per la misericordia del suo sguardo -
muto amico ideale
d' ogni mio stanco giorno -
  Angelo - ascolta :
Tu che sai le Dimore
e dove si nasconda
con le Sue tavolozze
il divino pittore -
   svelami tu il segreto delle aurore
   dove il celeste smalto
   e le perle e le rose -
   Dove l' oro e il cobalto
   delle struggenti sere
   quando mi lascia il Sole -
Attimi - e il Quadro è perso -
(ed io non ho parole !)
   Angelo - Tu lo puoi :
   fa che domani ancora
   per la tua grazia il re dell' universo
   - foss' anche per me sola --
   dipinga un' altra Aurora -
    Angelo - ascolta :
   Oh, dillo !
   Quale segreto è chiuso
   in questo tentativo
   che improvviso ti illumina
   - vaghezza di sorriso ? -
   le tue braccia protese
   lo sguardo consapevole - pensoso -
oh, dillo di che Amore
e di quale Sapienza
in questo istante è prodiga
la cara Tua innocenza !
  Angelo - ascolta :
Non saprò mai del tuo improvviso pianto
- in quell' ora di festa -
la segreta cagione -
   Una nostra parola malaccorta ?
   Un dubbio ? una paura ?
   Il lampo di una angelica intuizione ?
Poi come venne s' acquietò d' incanto
avvinghiandosi a me la tua tristezza -
Dilagò dentro me
la tua struggente inconsapevolezza -
  Angelo - ascolta :
la sorellina indiana
non ha i tuoi tanto cari occhi chiari -
Giada ha fondi severi grandi occhi neri -
esile amica dall' assorto viso -
breve incerbo il sorriso -
   Giada ha un' anima antica -
e fissa un mondo che la fa soffrire -
   incredula - smarrita -
si stringe al petto un fiore
e lo vorrebbe offrire :
Giada è lo sfingeo emblema della Vita -
    Angelo - ascolta :
   E' sazia la mia notte !
ebbra di note - ho pianto -
Sognerò tutto l' oro delle stelle -
nenie d' arpe di liuti di violini
di antichi flauti cantici sereni -
cori di cherubini
fra mille arcobaleni
e sognerò di bimbi un girotondo
in una vaga musica del Mondo -
  Angelo - ascolta :
   ogni sera per Te
   la cantilena mia
   "benedetto Tu sia ---"
Tu di rimando "buona notte mamma"
Come sapiente e blanda
fiorisce la carezza dal tuo palmo
e la mia fronte scalda --
   così ogni sera
   sul tuo cuore ritorno
   e in Te riposo -
L' ora più dolce è questa del mio giorno -
       A un Angelo
l' Amore che in Te libero si esprime
all' inquieta ragione
tenero e perentorio ormai s' impone
e la redime -
Svanito il senso del mio lungo pianto
elusa ogni memoria
vivo di Te - m' incanto
dei sorrisi tuoi rapidi improvvisi -
dei tuoi slanci avvinghianti - tenaci
e dei tuoi brevi baci -
Sono laghi tranquilli - senza storia -
i Tuoi docili occhi sempre pieni
di felice umiltà
fatti sereni
d' una Innocenza intatta che non sa
quanti peccati assolve
e quanto dà -
    Fuga in giardino -
   Stanca d' essere stanca
ho provato a cantare -
un vecchio Amico ho abbracciato furtiva
e lui cortese prese su di sè
l' ingombrante fardello
di tutti i miei perchè -
Non proferì parole -
solo un fruscio d' argento
e mi toccò in quel punto del cervello
che da sempre mi duole -
   Un brivido - un soave stordimento -
     Poi
   (sono pronta a giurare)
   m' ingiunse di cantare -
Dite che è stravagante
chi parla con le piante ?
   Quello che credo io
   è che in quel punto
   si è a contatto con Dio -
  Non ho memoria della prima fonte
che abbeverava l' anima fanciulla -
Non so ma so che all' ultimo orizzonte
ritroverò il vagito della culla -
     la Terra è buona -     
     è saggio l' Universo -
  Ti prego che l' impatto mi sia lieve
consapevole - E breve
il pianto degli amati -
Certe schiarite d' anima
- fra pigrizie ed errori -
e i turbamenti arcani e le paure
mi valgano la pace
di chi attende un mio segno " per dopo " -
Anche per questo male
- ineffabile orma che mi lasciasti in pegno -
io ti prego : quel segno gli sia dato ! -
Ch' io mi faccia di Te degno canale
e illumini chi ho amato -
    Si dice che sia sacro oltreche santo
quel sentimento dell' umanità
che blocca l' uomo sulla gran voragine
della Pietà -
   Ci cadde volontario
   a braccia aperte un rivoluzionario
   qualche secolo fa -
Voleva trascinare nel suo volo
tutto il male del mondo -
   - morì solo -
ma ci lasciò l' astrusa sua scoperta :
   l' egoismo non paga
   e di Pietà si muore :
l' arma di quel suicidio fu l' Amore -
  "La mia venuta era testimonianza
di un Ordine che in viaggio mi scordai, .."
(E. Montale)


Non mi sottraggo al lento tuo richiamo
   ignota Verità -
Questa armonia dentro e fuori di me
è un Ordine venuto di lontano
di cui non so il perchè -
Ma so che ti appartengo - e che sei mia -
e so che del passato
nulla di me più a lungo resterà
oltre al mio breve splendido peccato:
l' aver tentato la felicità -
  ... Per prendere congedo
  Lo scrittore (e poeta) Massimo Centini ha presagito
parvenze di gemme fra il pietrisco di un ravaneto.
  Il bel presagio vada a tutte le belle creature del mio amore, cui lo dedico con l'alta poesia di Guillén (traduzione di E. Montale)

"L'oscura eternità non è già un drago
celeste! Le nostre anime conquistano
non viste una presenza tra le cose"

e ad ogni cuore che mi ascolta affido una esortazione
attraverso la voce di un vecchio saggio indiano (forse l'ordine venuto da lontano):

"Trova chi sei
e come sia successo che, in un mondo pieno di male, tu
viva aspirando alla verità, al bene, alla bellezza."
(Nisargadatta Maharaji).